Il neo coordinatore regionale di Democrazia Liberale esprime alcune valutazioni sul nuovo esecutivo dopo le scelte di Abonante
Vedremo presto all’opera la nuova giunta Alessandria, la quale non mi entusiasma più di tanto. Appare molto spostata a sinistra, con Serra del M5s assessore con deleghe ai lavori pubblici, riqualificazione e rigenerazione urbana, abbattimento barriere architettoniche e accessibilità, trasporti e mobilità. Cioè in un assessorato che dà l’imprinting all’intero esecutivo. A ciò si aggiunga che Abonante si è tenuto troppe competenze, non delegandole. Scarsa fiducia nella compagine o attesa di un ultimo arrivo targato Barosini?
I giornali hanno già cominciato a dare patenti ad alcuni personaggi prima ancora che dimostrino di saper fare in quei ruoli. È il caso della neoassessore al Bilancio, che a Valenza, nello stesso ruolo, non ha certo brillato. Paragonarla praticamente a Quintino Sella non è realistico. Lasciamo che operi, che dia prova di sé, che offra un’interpretazione non ragionieristica della politica economica dell’Ente e poi ne parleremo.
Così come chiedo più sincerità e più aderenza alla verità alla vicesindaca Marica Barrera, che ha caratterizzato gli ultimi giorni di campagna elettorale con una resistenza indicibile a riconoscere il buono nel campo altrui. Gli viene affidata, tra le altre cose, la trasparenza, la legalità e l’anticorruzione. Partire riconoscendo la verità, significa partire bene e in tutta onestà. La campagna elettorale è finita!
Spero che tutto ciò che è stato programmato con l’ex giunta Cuttica possa andare a buon fine e che non siano bloccate le opere essenziali per Alessandria. Da troppo tempo la continuità amministrativa non viene rispettata e la città ne soffre. Saremo stati più soddisfatti nel vedere all’opera la Giunta che ha ideato e finanziato tali lavori, ma gli alessandrini hanno scelto differentemente. Il rispetto nei loro confronti però non deve farci dimenticare che, essendo opposizione, siamo anche stimolo affinché la nuova giunta non si areni nello sciocco gioco del non finire ciò che altri hanno iniziato. Bloccare i lavori vuol dire tornare indietro e far perdere tanti treni alla città.
Con questo spirito auguro buon lavoro a tutti per il bene della nostra comunità.
Fabio Canepari